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"La poesia che Francesco Nardini ci offre è da subito una poesia carnale. Carnale e carica di una sensualità estremamente maschile, come non se ne legge più da tempo, ma al contempo capace di aprirsi in anse dove è racchiusa una dolcezza dai toni più scuri, meditativi, che ne arricchiscono la tavolozza cromatica" (dalla prefazione di Sergio Rotino).